Dove investire all’estero? Guarda questo esempio!
La strada verso l’internazionalizzazione è un percorso a tappe, che richiede competenze trasversali e una forte conoscenza dei mercati. Perché in fin dei conti è proprio dal mercato obiettivo che inizia tutto: capire dove investire all’estero è la mossa che può trasformare una semplice azione di marketing in un vero e proprio export di successo. Ecco perché abbiamo deciso di raccontarti la storia di un nostro cliente, che è riuscito a espandere il suo business all’estero e a triplicare il fatturato.
Dove investire all’estero?
La storia di un’azienda che ha voluto incrementare il fatturato con i mercati esteri
Alcuni anni fa siamo stati contattati da un’azienda che si occupa di stampaggio a freddo di lamiere e metalli. Forte di quasi quarantanni di esperienza nel settore, l’azienda aveva deciso che era giunto il momento di puntare a un incremento del fatturato anche attraverso lo sviluppo sui mercati esteri. Fino a quel momento i contatti con l’estero erano stati sporadici ed estemporanei, privi di un approccio strutturato. Dietro alle iniziative legate all’export non c’era una strategia di internazionalizzazione e, soprattutto, l’azienda non aveva studiato i mercati potenzialmente interessati ai suoi servizi, andando così alla cieca.
Quello di cui aveva bisogno l’azienda era una figura professionale che potesse consigliare le mosse da fare per approcciare in maniera corretta i mercati internazionali ma che, prima di tutto, li aiutasse a capire dove investire all’estero. La scelta del mercato in cui espandersi, detto anche mercato obiettivo, è uno dei pilastri per l’internazionalizzazione delle imprese, che ti può aprire la strada verso interessanti opportunità di guadagno. La direzione del tuo export non deve essere influenzata da preferenze personali, semplici consigli o scelte istintive. Devi scegliere il mercato a più alto potenziale per la tua attività, in base alla concorrenza e alla domanda di prodotti/servizi.
L’analisi dei mercati e dei canali di vendita ideali sono due delle attività che il Temporary Export Specialist svolge quotidianamente. E che hanno permesso all’azienda di raggiungere il suo obiettivo: l’aumento del fatturato grazie all’export.
Scopri qui cosa fa un Export Manager Co.Mark quando entra in azienda.
Consulenza Export: un caso reale
La prima fase riguarda l’analisi dell’offerta dell’azienda e la consultazione delle banche dati a disposizione.
Dopo la prima fase di analisi e ricerca, sono stati individuati i flussi di interscambio relativi allo stampaggio dei metalli e i mercati più promettenti in termini di potenziali clienti. Sapere dove investire all’estero e a chi rivolgere la propria strategia è fondamentale anche per capire che direzione dare alla comunicazione. Esportando in Germania, Francia, Spagna, Malta e Lussemburgo, l’azienda ha potuto creare materiale informativo e commerciale multilingue necessario per promuovere l’immagine e l’offerta aziendale. La figura del TES è poi tornata molto utile durante la fase di avvio dei contatti. L’export manager ha supportato l’azienda partecipando agli incontri di presentazione con i prospect e presentandosi a tutti gli effetti come un dipendente.
Il Temporary Export Specialist è un vero ufficio export in outsourcing che lavora con e per l’azienda.
Quello che offre non è solo consulenza; il professionista mette a disposizione della tua azienda le competenze e l’esperienza, oltre a un metodo scientifico e concreto, orientato al raggiungimento dei risultati nel minor tempo possibile. L’impresa, tipica espressione della medio-piccola industria manifatturiera, non aveva grandi budget da destinare all’export. Tuttavia la scelta di investire parte del fatturato in una figura come il Temporary Export Specialist si è rivelata assolutamente vincente!
L’ampliamento della rete commerciale e le commesse arrivate dall’estero hanno portato un considerevole aumento del fatturato, che è passato da circa 2 milioni di euro agli attuali 7 milioni. Senza contare che parte delle spese sono state coperte dai Voucher per l’internazionalizzazione messi a disposizione dal MISE. In questo modo l’azienda ha potuto destinare le risorse interne impegnate per il TES Co.Mark al sostegno di ulteriori azioni, quali la partecipazione a fiere internazionali per lo sviluppo di nuovi contatti commerciali. Questa è solo una delle tante aziende che è riuscita a vendere con successo nei mercati internazionali, grazie al supporto di un TES Co.Mark.
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