I migliori mercati per vendere i prodotti italiani all’estero
Quali sono i migliori mercati per vendere prodotti italiani all’estero? Cina? Germania? USA? Il Made in Italy è un punto di riferimento certamente per la moda, il design e il food, ma quanto contano oggi questi aspetti? Vendere prodotti italiani all’estero è un’opportunità di guadagno molto interessante, ma va strutturata nel modo corretto. Il “brand Italia” è stato travolto dalla rivoluzione digitale e dagli anni della crisi economica mondiale e il mercato globale ha elevato all’ennesima potenza la competizione. La prima cosa da capire per avviare un export di successo è che per esportare con successo occorre un approccio scientifico e una pianificazione strategica. In altre parole affidarsi alla fama del Made in Italy non è la ricetta giusta e di sicuro è insufficiente.
Esiste solo il mercato giusto
Non esistono mercato migliori o peggiori, questo dipende non tanto dal fatto che il punto di partenza sia italiano, francese o inglese, ma dal prodotto.
Vuoi capire qual è il miglior mercato per te? Per avere un’indicazione su dove è meglio orientare le strategie di business all’estero è disponibile un tool gratuito che in pochi step è in grado di fornire indicazioni sui mercati potenziali.
Mercato desiderato
È un’area geografica indicativa in cui l’azienda vorrebbe espandersi per affinità, obiettivi, ambizioni. Potrebbe non coincidere con i mercati in cui vale la pena iniziare realmente una strategia di export.
Mercato potenziale
Dopo una prima valutazione del prodotto e dell’azienda, viene stilata una lista di Paesi in cui c’è richiesta di quel determinato prodotto. In altre parole è una lista di luoghi dove è presente un terreno fertile per il prodotto/i che l’azienda desidera esportare.
Mercato obiettivo
È il Paese, o una lista ristretta di Paesi, frutto di una scrematura ulteriore grazie ad uno step finale di analisi di vario tipo: economiche, sociali e linguistiche. Le variabili sono customizzate e dipendenti non solo dalle condizioni degli Stati target ma anche dall’azienda che vuole esportare. Per fare un esempio del tutto ipotetico: nella scelta di avviamento di una strategia di export di un prodotto italiano in Cina o in Francia, a parità di condizioni sarebbe meglio la Francia per l’affinità culturale, l’affinità economica, la moneta unica e la vicinanza geografica che comporta minori costi di spedizione e trasporto.
Questo metodo è applicato dai Temporary Export Specialist, la cui forza è individuare i mercati dove vale la pena investire sforzi e denaro per aprire una linea di business. Solo soffermandosi su questa delicatissima fase si può pensare di impostare una strategia in grado di produrre guadagni in pochi mesi. Individuare il mercato giusto è la chiave che apre la porta del successo all’estero.
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